Teoria sui pannelli fotovoltaici
Com'e' fatto un pannello fotovoltaico?
Occorre la luce
diretta del Sole o è sufficiente la luminosità?
Le
caratteristiche nominali del pannello (potenza, tensione, corrente
nominali) si ottengono con un'esposizione diretta del pannello
al Sole, con un irraggiamento nominale di 1000 Watt/metro quadro, 25°C
di temperatura, posizione perpendicolare ai raggi del sole, e assenza di
ombreggiamenti. I pannelli fotovoltaici producono energia anche in condizioni di luce indiretta, irraggiamento inferiore al nominale, sole non perpendicolare, cielo nuvoloso, presenza di ombreggiamenti, ma in misura molto minore. Per l'utilizzo ottimale, un pannello fovotoltaico andrà orientato a Sud, e inclinato di 30-35° sull'orizzontale.
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E' meglio un pannello Monocristallino? Policristallino? Amorfo? CIS?
Ogni tipologia di pannello presenta vantaggi e svantaggi:
- i pannelli al silicio monocristallino sono tuttora i pannelli con la maggior efficienza per unità di superficie, cioè quelli che producono la maggior potenza (Watt) al metro quadro. Per contro sono soggetti ad un significativo calo di corrente in caso di insolazione parziale e/o di ombreggiatura. I pannelli prodotti industrialmente hanno rendimenti del 14-15%, con punte del 18% per alcuni modelli. | |
- i pannelli al silicio policristallino sono molto simili come caratteristiche al silicio monocristallino, con analoghi pregi e difetti, ed un'efficienza leggermente minore (13-14%), che peraltro si ripercuote soltanto in una superficie leggermente maggiore | |
- i pannelli al silicio
amorfo hanno efficienza sensibilmente minore dei pannelli al silicio
mono/policristallino (6-8%), e quindi a parità di potenza occupano una
superficie più che doppia. In compenso sono soggetti ad un minor calo di
corrente in caso di insolazione parziale e di ombreggiatura, e quindi ragionando
in termini di energia prodotta nell'arco dell'anno, possono talvolta risultare
più efficaci del silicio cristallino, se installati in zone con clima poco
soleggiato. Inoltre consentono l'esecuzione di pannelli flessibili |
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- i pannelli CIS e CIGS non
sono basati sul silicio, come materiale fotosensibile, ma su Rame (C=Copper), I=
Indio, S=Selenio, G=Gallio E' una tecnologia a film sottile che presenta caratteristiche intermedie di rendimento tra il silico cristallino ed il silicio amorfo, (intorno al 10-11%), buona risposta anche alle situazioni di insolazione intermedia, e flessibilità di supporto. Per contro al momento i produttori di questa tecnologia a livello mondiale non sono numerosi. |
Nuove tecnologie si stanno
affacciando sul mercato, ma con diffusione al momento non altrettanto ampia come
quelle sopracitate:
- CdTe (Telloruro di Cadmio)
- Nanotecnologie
- Solare a concentrazione
Che tipo di corrente produce un pannello fotovoltaico?
Un pannello fotovoltaico
produce una corrente continua, in bassa tensione, mediamente sui 12-24V (con
alcune eccezioni di tensioni superiori). I valori nominali che leggiamo sulla targhetta dei pannelli sono in effetti superiori (18-40V), ma dal punto di vista operativo tali tensioni servono per far funzionare apparecchiature con tensione nominale di 12 o 24V.
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Secondo i modelli, la
corrente prodotta da un pannello fotovoltaico varia da pochi milliAmpere di
piccolissime applicazioni fino ad un valore massimo di c.a. 10A, per i pannelli
attualmente in commercio.
Quando la corrente di un solo pannello non è sufficiente per la propria
applicazione, si possono collegare più pannelli insieme (in serie o in
parallelo), moltiplicando in tal modo la potenza erogata
Che cosa posso
alimentare con un pannello fotovoltaico?
Precisiamo innanzitutto che normalmente i pannelli fotovoltaici non alimentano
direttamente le apparecchiature, in quanto la corrente prodotta da un
pannello è variabile a seconda dell'ora, dell'insolazione, dell'inclinazione,
ecc...
Il compito dei pannelli fotovoltaici è quello di caricare una batteria, che a sua volta alimenta le apparecchiature, scaricandosi e venendo poi ricaricata dai pannelli stessi.
Ciò premesso, le apparecchiature più comuni che possono funzionare a 12V sono le lampadine: non solo luci ambiente, ma anche luci da giardino, insegne, lampeggianti stradali, segnalazioni, ecc...In tal caso occorre un apparecchio aggiuntivo che si chiama "inverter", il cui compito è quello di convertire la tensione 12V in corrente continua generata dal pannello nella normale corrente alternata a 220V presente in casa. |
Come è fatto un modulo fotovoltaico? Un modulo fotovoltaico è un insieme di celle fotovoltaiche realizzate in silicio cristallino interconnesse tra di loro. Il silicio in forma cristallina è un semiconduttore: l'energia di una radiazione elettromagnetica (il sole nel nostro caso, quindi il fotone) che colpisce questo materiale causa il "distacco" di un elettrone dagli atomi di silicio, generando una corrente elettrica. Più è bassa la quantità di energia necessaria per causare il distacco, più la cella è efficiente, ovviamente. Come si può immaginare, l'efficienza del 100% la si ottiene quando per ogni fotone si ottiene un elettrone. La cella fotovoltaica è formata da più strati: lo strato più profondo è di silicio cristallino (normalmente drogato) mentre quello immediatamente superiore è un conduttore dove "confluiscono" gli elettroni rilasciati dal silicio (e che quindi, semplificando alla massima potenza, permettono il passaggio della corrente elettrica). Sotto il silicio viene sistemato uno strato di isolante che non deve reagire con la temperatura: il materiale che viene usato normalmente è l'EVA (acetato di vinile). Sopra il materiale conduttore viene infine sistemato un vetro protettivo antiurto, antigraffio e antiriflesso per la parte che va a contatto con lo strato sottostante.
Come è fatto un pannello fotovoltaico?
Quanto costa produrre un modulo fotovoltaico?
Eccoci alla domanda dolente: considerando l'estrazione dei minerali utilizzati
per la realizzazione, il trasporto e tutte le lavorazioni connesse, un modulo
fotovoltaico costa (energia grigia) 3-4MWh/kWpicco nel caso di silicio
amorfo e 5-7MWh/kWpicco nel caso di silicio poli o monocristallino. Un valore
decisamente alto che viene ammortizzato in 3 anni se installato in una regione
del Sud Europa (Africa del nord/Sicilia), in 6 anni se ci spostiamo sulla fascia
centrale dell'Europa (compresi i paesi del nord Italia).
Efficienza di un modulo fotovoltaico In condizioni ideali, un
modulo fotovoltaico, decade in particolare per l'ossidazione dei contatti
elettrici e per la riduzione della trasparenza (per invecchiamento) del vetro
protettivo il modulo fotovoltaico. In commercio troviamo moduli con efficienza
nominale che difficilmente superara il 14/15%. Questa efficienza viene erosa
annualmente di circa il 2%: dopo 5 anni, quindi, l'efficienza globale del nostro
modulo sarà scesa al 13,5% e dopo 10 anni raggiungerà l'11%. I pannelli
fotovoltaici non sono eterni, insomma. Anzi.
Smaltire un modulo fotovoltaico
Come fatto notare in precedenza, lo smaltimento è un processo per nulla semplice
essendo il pannello composto di più materiali, tra cui anche terre rare o
metalli pesanti. Se per il silicio ed il vetro del primo strato non ci sono
problemi, tutte le connessioni, l'alluminio ed i cavi vengono spesso
riutilizzati in ambito edilizio. Anche l'EVA in generale è un materiale
"facilmente" ricondizionabile, così come anche tutti i metalli pesanti o rari
che sono impiegati nella costruzione del modulo stesso. Come si può intuire,
soprattutto per la tipologia di costruzione (a strati) un pannello deve
essere smaltito in appositi centri, come il PV CYCLE tedesco (nato nel 2007) in
grado di recuperare circa il 90% dei materiali.
Tutto questo ha ovviamente un costo: mediamente, una tonnellata di pannelli
viene smaltita ad un costo di 25o€. Un impianto casalingo da una decina di KWp
comprende circa 400Kg di pannelli, corrispondenti quindi a circa 120€. Che
tradotto in energia significa circa 1MWh o poco meno.
Nel caso ideale, qual'è l'energia massima producibile da un
impianto fotovoltaico?
Il sole irradia la superficie della nostra atmosfera con una potenza pari a
1.353W/m2, ovvero 32.5KWh/m2/giorno. Alla nostra latitudine (40° nord) questa
potenza decresce raggiungendo 8KWh/m2/giorno. L'atmosfera influisce ovviamente
su questo valore (assorbimento e diffusione) e, a terra, si riduce ad
appena 5.5KWh/m2/giorno in una giornata limpida, senza quindi nubi e smog.
Considerando che le nuvole riducono di circa il 30% l'energia e lo smog di un 5%
medio, una stima decente è quella di ottenere, nella pianura padana, un valore
pari a 3.8KWh/m2/giorno e in Sicilia di 5KWh/m2/giorno.
Quindi, in una città del Nord Italia, con un'efficienza dei pannelli solari del 100% (li hanno appena inventati: MEG: Il pannello solare con efficienza del 114% è realtà) e ipotizzando che gli stessi siano sempre orientati verso il sole (quindi con inseguitori) e sempre perfettamente puliti ed efficienti, dimenticatevi di produrre più di 3.8KWh/m2/giorno. Troppo poco.
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