La straordinaria versatilità del Ducato nasce già nel 1981
con la prima serie e cresce di anno in anno per arrivare ad
una svolta nel 1994 con il lancio della seconda generazione.
Quando, da un lato, gli stilisti immaginano non più un
singolo modello base con tante varianti di allestimento,
bensì molti veicoli diversi specializzati per differenti
classi di portata e missioni operative. E dall’altro, i
progettisti, con l’impiego di criteri tecnologici e tecnici
d’avanguardia basati su una modularità strutturale, riescono
a realizzare ben 500 varianti di Fiat Ducato (vale a dire
combinazioni tra tipologia di scocca, meccaniche e
motorizzazioni).
Il pubblico conferma immediatamente che la formula scelta è
quella giusta: volumi e quote di mercato, infatti, superano
le aspettative già nel primo anno. E la stampa specializzata
ne riconosce la carica innovativa assegnandogli il titolo di
“Van of the Year 1994”.
L’altra carta vincente giocata in questi anni da Fiat Ducato
è quella della vitalità, frutto della costante attenzione
posta dalla Fiat nello sviluppo tecnico dei veicoli, e nel
continuo aggiornamento della gamma: sia per quanto riguarda
i tipi di scocca, sia per le motorizzazioni e le dotazioni.
Arriva infatti, nel 1997, il motore Sofim 2.8 i.d. TD (122
CV di potenza massima, 285 Nm di coppia), naturale
evoluzione del precedente 2.5 TDI. E nascono due nuove
versioni di Fiat Ducato: il Panorama e il Combinato con
passo medio e fiancata alta, che offrono maggiore
abitabilità, più comfort e più spazio per i bagagli. Per la
gamma delle basi di trasformazione vengono introdotti
specifici optional e varianti di versioni capaci di
agevolare i carrozzieri nelle loro trasformazioni.
L’operazione si ripete con successo nel 2000, quando debutta
Fiat Ducato 2.8 JTD “Common Rail” da 127 CV di potenza
massima e 300 Nm di coppia (il più richiesto della gamma). E
nel 2002 arriva la terza generazione di Fiat Ducato, il cui
punto di forza è quello di avere tanti punti di forza,
perché è flessibile, innovativo, dinamico e piacevole da
vedere e da usare nell’attività di ogni giorno. Sempre nel
2002 vengono lanciate le versioni Bipower - doppia
alimentazione a metano e a benzina – mentre due anni dopo è
la volta del brillante 2.8 JTD POWER, il turbodiesel “common
rail” con turbina a geometria variabile e intercooler che
sviluppa 146 CV di potenza ed una coppia di 310 Nm (contro i
127 CV e i 300 Nm del 2.8 JTD con turbo a geometria
fissa).Nel 2006 è stata presentata la III serie del DUCATO.
Storia della cooperazione tra i Gruppi Fiat e PSA
Peugeot Citroën
Dal 1978, data della creazione della Sevel (Società Europea
Veicoli Leggeri) ad Atessa (CH), la cooperazione tra il
Gruppo Fiat e il Gruppo PSA Peugeot Citroën costituisce una
sintesi di conoscenze in campo tecnico e produttivo che la
pongono all’avanguardia nel panorama europeo dei veicoli
commerciali leggeri.
Nel 1981 inizia l’attività dello stabilimento in Val di
Sangro con una produzione di 350 veicoli al giorno. Lo
stabilimento viene successivamente ampliato per sostenere la
produzione di una più vasta offerta, fino ad arrivare alla
capacità attuale di oltre 900 veicoli al giorno (che
comprende il Ducato per Fiat e, per PSA, i Peugeot Boxer e
Citroën Jumper), che salirà di oltre 10% al momento del
lancio commerciale delle nuova famiglia di veicoli. Il 15
dicembre 2005 è stato raggiunto il traguardo dei 3 milioni
di veicoli prodotti che messi uno dietro l’altro
formerebbero una colonna di 15 mila chilometri, all’incirca
la distanza fra Val di Sangro e Sydney.
Premiata dal grande successo commerciale in Europa, la
cooperazione tra i due Gruppi si è consolidata negli anni e
copre oggi gran parte dei bisogni della clientela dei
veicoli commerciali; nel gennaio del 2002, è stata
prolungata fino al 2017.
Il proseguimento di questa fruttuosa cooperazione consente
ai due partner di realizzare importanti sinergie nella
progettazione e produzione del nuovo X250 (codice che
identifica le nuove generazioni di Fiat Ducato, Peugeot
Boxer e Citroën Jumper) che verrà fabbricato nello
stabilimento Sevel di Val di Sangro dove la produzione annua
potrà raggiungere le 260.000 unità. Per questo motivo sono
stati destinati oltre 1,1 miliardi di euro, di cui 700
milioni riservati allo sviluppo del nuovo prodotto e
all’attrezzamento dei fornitori; gli altri 400 milioni di
euro sono stati stanziati per l’ampliamento dei fabbricati
per la lastratura e il montaggio, l’inserimento di nuovi
macchinari di produzione, la realizzazione di un nuovo
piazzale logistico e di un nuovo reparto di verniciatura
dotato della più moderna tecnologia.
Dal 2013 il Ducato viene venduto nel mercato NAFTA a marchio
RAM (RAM ProMaster), differisce per alcuni adeguamenti agli standard di sicurezza
statunitensi ed agli impianti del mercato di riferimento.
Inoltre tale modello è provvisto, in alternativa al motore diesel
Fiat, di un motore a benzina Pentastar V6 da 3,6 litri e 290 CV.
Per la sua commercializzazione sono stati investiti 170 milioni
di dollari nello stabilimento messicano di Saltillo e 700
milioni di euro nello stabilimento italiano di Val di Sangro,
poiché tutti i componenti provengono da esso. Gli investimenti
e l'ammodernamento del progetto fatto per la versione americana
vengono applicati anche ai futuri modelli europei.
La partecipazione societaria fra i due partner è paritetica
e la gestione dello stabilimento è affidata alla Fiat Auto.
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NON ha alcun contatto con il produttore dei veicoli ricreazionali/meccaniche, tutte le
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personale.